UN VINO DAL CORE

Si è imposto due volte, per caso, questo vino alla mia tavola. Di ciò che non scegli ma che ti si presenta innanzi e s’impone. E come un demone ti assale, ti possiede, ti sazia, t’inebria. E’ il Core, il nuovo sogno di Silvia Imparato.
Un sogno che Riccardo Cotarella, come fece per il Montevetrano ventitré anni fa, ha materializzato in nettare da bottiglia. Core è un aglianico in purezza coltivato tra le vigne di Montevetrano e Guardia Sanframondi, in provincia di Benevento. Ha le sue radici nella magna Grecia, guarda dall’alto dei suoi 150 metri i templi di Paestum. Si fonde con il mito e da esso trae forza e passione. E’ forgiato da un carattere ben spiccato, con sentori di piccoli frutti rossi. Dal mare, che ne accarezza i grappoli, assume sentori di iodio. Dai monti picentini che lo cullano. Quei sentori di liquirizia e terrosità.  E’ un vino che ti assale, ti conquista, forse non al primo assaggio, ma lentamente impone il suo charme al palato. Elegante come lo è la sognatrice che lo ha immaginato. Bevendolo si rivedono quelle rose e i cespugli di more che delimitano il vigneto.
Riccardo Cotarella lo eleva con la consueta sapienza del maestro. Lunga macerazione con la buccia, nell’acciaio. Per dieci mesi il vin riposa in barrique nuove di rovere e altri sei mesi in bottiglia, prima di essere pronto per l’incontro. Ed è un bell’incontro anche sul prezzo perché la bottiglia oggi è venduta in enoteca intorno ai 20 euro. Un bel sogno e una nuova sfida che come per il Montevetrano segnerà la vinicultura Campana. Un’esperienza da vivere e da gustare, anche attraverso una visita, su prenotazione, alla bella Azienda di Silvia Imparato
Una vecchia tenuta borbonica del 700 a San Cipriano Picentino, poco distante da Salerno.Dove dal 1985 è avvenuta una vera e propria rivoluzione enologica che ha sovvertito, migliorandola ed elevandola a suprema armonia, l’ordinaria e stanca viticoltura della zona. E qui che con passione si alimentano i demoni inquieti, di chi non si accontenta e cerca sempre vette superiori alle proprie eccellenze. Una Bella Campania quella di Silvia Imparato e del suo Core. 

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