Nisida dal dopolavoro Ilva di Bagnoli |
La Fonderia cambi le formule!
Parteciperò ai lavori che si terranno
a Bagnoli dal 26 al 28 settembre. Lo
farò cercando di portare esperienze maturate in questi anni in giro per il
mezzogiorno d’Italia. Cercherò di trasmettere esperienze e visioni nuove. Come
l’entusiasmo, la voglia di ribellione agli stereotipi che hanno spinto un
gruppo di blogger a realizzare a un Contest che abbiamo voluto chiamare Terra
del Fuoco. Come reazione spontanea con cui si cerca di suggellare la Campania: Terra
dei Fuochi, come terra dei veleni, madre seviziata e martoriata, dove tutto ciò
che si produce è infetto. E’ un problema vero da affrontare, risolvere e se ne
discuterà certamente. La Campania, però, è stata da sempre Terra del Fuoco, come virtù
generativa e creativa. Vulcanica combinazione di meraviglie naturali, e prodotti
di grande eccellenza. Forgiati con sapienza e passione da grandi cucinieri, che
hanno nei secoli valorizzato un aspetto fondamentale delle capacità attrattive
Campane: La grande cucina e i grandi prodotti del territorio. Il contest ha
raccolto in questi mesi prodotti ed ha raccontato le storie dei produttori.
Quei prodotti si son trasformati, in piatti, ricette e abbiamo chiesto di
raccontarle e illustrarle. Proprio il 28 settembre a Pomigliano il contest
vivrà la sua vetrina pubblica. E’ stata un’esperienza nata per reagire innanzi
all’ineluttabilità di un declino possibile. Dopo il declino delle industrie, la
crisi del settore agricolo, il rischio che anche la produzione agroalimentare ed
enogastronomica possano segnare il passo è ancora un pericolo celato all’angolo
del nostro futuro.
La Fonderia credo che possa essere un luogo dove potere
ragionare anche di questo.
Voglio essere però diretto e senza arzigogoli da
abatino. Penso che i tatticismi, i
timori, le paure di sbagliare oggi vadano accantonate per sempre. Si è tanto
sbagliato e siamo qui, oggi è necessario osare. Ben venga un luogo dove poter
far nascere un pensiero nuovo per il futuro delle nostre terre, ma questo
pensiero per vivere ha bisogno di essere affidato a persone capaci di accoglierlo
e farlo vivere. Per questo penso che sia fondamentale, per il campo di forze dei
democratici in Campania, poter individuare da subito l’antagonista che sfiderà
Caldoro sul terreno del cambiamento. Veniamo da una catastrofe di governo, abbiamo bisogno di un uomo o una donna che lancino la sfida e si facciano
carico di ciò che elaboreremo a Bagnoli. Dopo la Fonderia quindi c’è bisogno di
primarie. Chi vuole farsi carico della guida del governo della regione ha il
dovere di fare presto, senza indugi e tentennamenti, per attraversare ogni
rione e ogni cortile della Campania fin da subito. Se ci sono nuovi nomi ben vengano, ma se
il quadro è quello che si è fin qui tracciato, la mia scelta già l’ho compiuta e
credo che lavorerò affinché Pina Picierno possa guidare il cambiamento, se lei avrà
il coraggio di volerlo fare.
Andrea Di Martino
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