Luigi De Magistris |
L’idea di tenere tre giorni di confronto sulla Campania, su
Napoli e sul futuro nostro e dei nostri figli è una buona idea. La #Fonderia
delle idee che si terrà a Bagnoli dal 26 settembre prossimo ha smosso un quadro
stagnante.
E’ un primo segnale di cambiamento, quindi è un contributo
fondamentale al campo dei Democratici.
Il fatto che si sia deciso di partire dalle idee, dalle
proposte, dalle soluzioni ai problemi che quotidianamente si vivono, è un buon
metodo. La costruzione collettiva di un programma di cambiamento è una novità
coerente con gli obiettivi che si propone. Si va quindi nella direzione giusta.
Parlare oggi di problemi e soluzioni, significa anche saper
cogliere la domanda che la società fa alla Politica al tempo della crisi. C’è
una noia generalizzata, diffusa verso una politica politicante che parla solo
di se, pronunciando formule come un vuoto abracadabra. Di converso c’è viva una
richiesta di concretezza, di efficacia nell’affrontare i nodi che rendono complicato
il vivere, in Campania, in questo tempo.
Per queste ragioni l’appuntamento, è interessante, energizzante,
innovativo e va attraversato e vissuto per contribuire alla sua ricchezza, per
far si che produca cambiamento. Per essere protagonisti diretti del
cambiamento.
Tutto ciò è utile ma non sufficiente. Uno sforzo in più va fatto
per rendere più completo il lavoro della Fonderia.
Ogni idea, ogni progetto cammina, vive, s’incarna intorno
alla figura di una leadership. Questo nodo è cruciale, non coglierlo può essere
un errore decisivo.
Il centrodestra è già in campo con una sua figura guida. Ha
già governato, male, ma l’ha fatto senza un’opposizione visibile. Non per colpa
dei singoli consiglieri Democratici, ognuno ha svolto il suo ruolo, chi meglio
chi peggio. Non vi è stata una visione collettiva, un progetto alternativo da
proporre al malgoverno. Ciò è avvenuto perché chi aveva avuto questo mandato dall’elettorato,
ha gettato la spugna, rinunciando a costruire la rivincita. Questo tempo perso va recuperato. Nel
confronto elettorale questo è uno svantaggio che il Centrosinistra deve colmare
rapidamente.
Dalla Fonderia deve venire una richiesta urgente di
convocare le primarie. Nel farlo c’è il dovere di dare una indicazione su chi
ha le caratteristiche giuste per rappresentare, anche fisicamente e rendere
concrete, le idee elaborate collettivamente.
Chi ha l’ambizione e il coraggio di candidarsi al governo
del cambiamento, ha il dovere di farlo ora, senza tatticismi. Le primarie
saranno il terreno della selezione. Se il quadro è quello fin qui delineatosi,
come ho già scritto, io sono pronto a sostenere Pina Picierno.
Infine un ragionamento va aperto su Napoli, sul suo declino,
sul suo isolamento istituzionale e politico, sulla decadenza rapida del vivere
quotidiano che si è prodotto in città. Va posto un termine a quest’esperienza
amministrativa che ha fatto del suo slogan elettorale, un nefasto presagio di
catastrofe.
Io penso che terminato il processo elettorale per la Città
Metropolitana, si deve procedere con la richiesta di elezioni al comune di
Napoli in contemporanea della tornata elettorale regionale.
Ogni tattica in questa fase non serve. Serve chiarezza e
coraggio per Cambiare. Se la Fonderia saprà interpretare questo compito darà un
fenomenale contributo a cambiare Napoli e la Campania.
Andrea Di Martino
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