Sul ballottaggio a Castellammare, Di Martino (Sel): Voto Cuomo, ma non prevalga la logica dei numeri

“Sono state elezioni pudiche. In cui la politica, le grandi idee per la città, hanno fatto difficoltà a emergere. Così si è continuato con il ballottaggio”. Avrebbe voluto ascoltare qualcosa in più Andrea Di Martino. Per il dirigente nazionale di Sel Nicola Cuomo, il candidato che il suo partito sostiene, deve fare lo sprint finale per tagliare il traguardo.
Questo tipo di elezione è sempre un nuovo evento. Non c’è mai un vincitore in partenza e uno sconfitto. Il One to One è affascinante per questo. Ma, fino ad oggi, è prevalsa una logica ragionieristica. Numeri che sono divenuti da un lato e dall’altro più potenti delle idee. Sui numeri il vantaggio è indubbiamente di Pentangelo.


Su questo mi sembra chiara la lettura del risultato del primo turno.  Cuomo potrebbe ancora ribaltare il quadro. Immettendo energia nuova in questo fumoso e triste affresco. Lanciando qualche idea forte per Castellammare. Così motiverebbe emotivamente l’elettorato di centrosinistra e potrebbe creare quell’alchimia vincente che solo la grande politica può generare.

Cosa pensa degli accordi fatti con gli avversari del primo turno?

Gli apparentamenti sono i figli malati della logica dei numeri. Della politica piccina senza idee. E sotto quest’aspetto non sono neanche molto efficaci. Sul fatto che vi acceda il centrodestra ne comprendo la logica. Sulla carta parte in vantaggio, ha un bacino di raccolta più ampio. Non ha interesse che la campagna elettorale vada diversamente di com’è stato sino ad ora.

Quindi.....
 Nel caso di Cuomo resto sbalordito. Il candidato del Centrosinistra ha tutto l’interesse a rompere l’incantesimo soporifero che è calato sulle elezioni stabiesi. Dovrebbe ribellarsi, rompere le catene, promuovere una rivoluzione d’idee. Invece cosa fa? all’ultimo momento, quasi impaurito, va a chiudere un accordo con uno dei candidati a sindaco, e gli consegna un tema programmatico su cui invece poteva fare una battaglia vincente. Una Catastrofe! Preferisce l’accordo tra la casta all’accordo con un popolo.
Vede il vero distinguo programmatico che si è giocato in questa campagna elettorale è sull’idea di città che vogliamo. Tutti hanno detto che vogliono una città turistica. Il punto è che questa petizione di principio non basta. La domanda cui nessuno risponde è che tipo di città turistica si vuole. Un turismo basato sulle residenze, sulla costruzione di nuovi appartamenti, in quei pochi spazi vuoti rimasti. In un tessuto urbano in cui è difficile finanche individuare un’area dove costruire un palazzetto dello Sport. Quindi un turismo povero che di certo non è sufficiente ad alimentare l’economia di una città di 70.000 abitanti, destinati a lievitare con le nuove residenze. Oppure si punta al turismo che valorizzi le risorse naturali, che crea nuovi parchi, servizi di vivibilità, che ristruttura il suo patrimonio abitativo, che programmi la realizzazione di nuovi alberghi, che si fondi sulla produzione culturale. Ma questo turismo deve essere portato avanti difendendo il territorio da abusivismo e cemento. Deve tendere a delocalizzare attività. Ridurre i carichi urbanistici altrimenti non c’è partita. Su questo oggi non vedo una sufficiente chiarezza. Vi è uno sprazzo di tentativo nel centrosinistra ed è per questo che dobbiamo lavorare affinché domenica Cuomo, nonostante le retromarce, possa vincere ma il lavoro da fare è lungo e sarà difficile. In primo luogo l’aspirante sindaco stesso dovrà recuperare i tanti e le tante che al primo turno avevano dato fiducia al centrosinistra e che oggi innanzi a ciò che sta accadendo in queste ore si sentono smarriti.
Nel frattempo la sinistra esce sconfitta dal primo turno.
La sinistra esce sconfitta. Si è divisa ha commesso errori e oggi è in un angolo. Esiste ancora un popolo vasto ma si è disperso in molti rivoli. Il confronto tra elezioni politiche e amministrative da questo punto di vista è spaventoso. La stessa sinistra presente nel Partito Democratico è silente e in difficoltà. Se Cuomo vince, come mi auguro, in consiglio ci saranno due consiglieri dichiaratamente di Sinistra.   Dopo le elezioni si deve aprire una fase di profondo rinnovamento.  Una nuova generazione deve essere chiamata alla costruzione dei processi politici, deve da noi tutti essere messa in condizioni di farlo, concedendole la facoltà dell’errore, cedendo il testimone con generosità. Prevedo anche nel Partito Democratico una discussione di questo genere qualunque sia l’esito elettorale. Li è all’ordine del giorno la costruzione di un nuovo gruppo dirigente e vedo le mosse fatte da Nicola Corrado molto incentrate su quest’obiettivo. Quello che si muove a sinistra del PD deve avere dal canto suo la capacità di andare ancora oltre quella generazione e allo stesso tempo mantenere un dialogo critico ma costante con il principale partito del campo del centrosinistra per promuovere una rivoluzione gentile in un campo largo di forze che oggi deve avere la capacità di reinventarsi a Castellammare come nel Paese.




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