Raccontare Reggio, Raccontare la Calabria.

Sento il bisogno di lanciare un appello ai direttori delle principali testate giornalistiche nazionali: mandate i vostri inviati a Reggio e in Calabria a raccontare quanto sta avvenendo qui. E’ indispensabile per salvare la Calabria ma serve all’Italia e all’Europa. 

Il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, dopo lo scioglimento dell’amministrazione di Reggio Calabria, per gravi contiguità della stessa con le ndrine, piuttosto che guardare alle sue responsabilità, ha sferrato un duro attacco alla stampa. Ha indicato in quei giornalisti che in questi anni hanno raccontato la malapolitica reggina come i responsabili unici del disastro. Baldessarro, Musolino e Ruotolo, sarebbero i nemici della città, secondo il governatore azzoppato. 

Andrebbero letti gli atti che hanno portato allo scioglimento. In quelle carte c’è un percorso infernale, di una politica decaduta in malaffare. Dove il distinguo tra il lecito e l’illecito svanisce e ogni rapporto con il male deteriorante del mezzogiorno diventa normale. A Reggio le ‘ndrine governavano direttamente, non avevano bisogno di infiltrarsi. Questo significa quel termine “contiguità” utilizzato dal Ministro. 

Scopelliti era ed è il leader di quel centrodestra che ha provocato questo disastro etico e morale. Oggi non governa più Reggio, è il presidente della regione e basta leggere l’elenco dei consiglieri regionali arrestati e inquisiti per allertarsi. 

La reazione è invece un attacco a quei giornalisti che raccontano i fatti. Ciò è possibile perché la Calabria è in un cono d’ombra dell’informazione nazionale. Non vi sono redazioni di testate nazionali, il tg3 regionale ha uno stile eccessivamente istituzionale. Di conseguenza tutto ciò che accade e si racconta non attraversa il Pollino. 

E quello che è stato raccontato in questi anni è stato molto ed è stato grave. Perché chi lavora qui, lo fa con dedizione e molto coraggio. Questo non basta più, la Calabria fa notizia solo quando ormai è troppo tardi! Lo stesso dibattito di questi giorni è concentrato molto sulla Lombardia e sfiora solo la Calabria. 

Eppure quello che accade qui ha conseguenze devastanti per il Paese. La ‘ndrangheta che opera a nord, quella che fa stragi in Germania, è insediata in quelle terre ma ha la sua testa pensante in Aspromonte. A San Luca la Ndrine di tutto il mondo si raccordano e progettano i loro affari. Per questo motivo non si possono lasciare soli quei giornalisti che raccontano la dura realtà delle Calabrie. 

Va organizzata in tempi rapidi l’invasione di un esercito di penne, per raccontare, per disvelare ciò che ancora oggi accade nel profondo sud. Perché in questo modo salveremo la Calabria e il sud, ma salveremo la nostra democrazia messa in pericolo da un nemico potente e feroce.

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