Ho letto con stupore e sgomento
le dichiarazioni odierne del sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena. L’invito
a reagire alla città è delirante e irresponsabile. Dovrebbe essere interesse
del sindaco sapere se la città che gli ha consegnato il suo predecessore
Scopelliti, può essere governata con la responsabilità del buon padre di
famiglia. E' evidente che così non è. Lo evinciamo dai vuoti proclami, dai
tentativi di coinvolgere l’intera città in un giudizio che riguarda solo la sua
classe dirigente. Il maldestro tentativo fatto prima, chiedendo la
sottoscrizione di un manifesto debole e difensivo, oggi sprona la città alla
reazione contro chi racconta la verità che a Reggio tutti sanno.
E’ da qualche tempo che Arena ha
perso l’occasione di separare le sue responsabilità da quelle del governatore
Scopelliti, insieme sono assunti al potere, insieme cadranno. Lo dimostra che
in giunta a Reggio Calabria siede ancora quell’assessore Morisani, cui il
sindaco avrebbe fatto bene per tempo a ritirare le deleghe. Reggio ha bisogno
di altro e di meglio.
Oggi è stata una giornata
difficile per la città. Il giornalista Michele Inserra, cui va tutta la mia
vicinanza, ha subito l’ennesimo gesto intimidatorio, solo perché si ostina con
determinazione a cercare e a divulgare la verità su questa città. La verità
sulla ‘ndrangheta che ne sta opprimendo il futuro. Sulle collusioni della sua
classe dirigente. Che cosa ha da dire il sindaco su questo? Niente impastato
con nulla. Non una parola su chi subisce minacce, violenze, ritorsioni.
La città soffre per un dissesto
finanziario senza precedenti, il comune non riesce a garantire i servizi minimi
essenziali. Le sue società sono sciolte per infiltrazione mafiosa. Che cosa
dice il sindaco su questo? Nega la gravità della situazione e nel frattempo la
corte dei conti e gli ispettori del Ministero del tesoro sono ancora in attesa
delle controdeduzioni dell’amministrazione. La giunta oltre a negare non è
ancora riuscita ad articolare una difesa con un minimo di senso logico.
Infine la giornata di oggi è
stata difficile anche per il vero responsabile di questo disastro: il
presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti. I lavoratori di Arsa e
Afor sono in attesa da mesi di una riforma degli enti. Enti che dovrebbero
tutelare il patrimonio naturale di questa terra. La giunta regionale non riesce
ad articolare una proposta utile a garantire nello stesso tempo efficacia e
tutela dei diritti dei lavoratori. Gli operai in preda alla disperazione hanno
invaso il palazzo del consiglio. Anche qui l’unica risposta è una propaganda
senza senso logico, da parte di una maggioranza falcidiata da arresti e
scandali, arrivata al governo attingendo ai voti dalla ‘ndrangheta.
Innanzi a tutto questo scempio l’unica
parola che andrebbe pronunciata dal sindaco di Reggio e dal presidente della
Regione Calabria dovrebbe essere responsabilmente una sola: dimissioni!
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