Un itinerario in Terra delle Sirene

Questo articolo pubblicato su Metropolis 2 a gennaio 2004 vuole essere un suggerimento per un itinerario enogastronomico in penisola sorrentina in questo ultimo scorcio d'estate. Chiaramente i prezzi sono da aggiornare, così come i piatti ;-)

Se in una notte placida, illuminata solo dalle stelle e dalla luna che amplifica i suoi raggi con gli argentei riflessi del mare, il viandante di transito in questa magica terra si fermasse ad ascoltare il silenzio, avrebbe l’impressione di udire ancora il canto delle sirene e le urla dei combattenti saraceni. E’ per questo che il viaggio proposto da M2 questo mese fa tappa a Massa Lubrense. In luoghi che d’estate possono divenire caotici per la folla di bagnanti che li invade, ma d’inverno si trasformano in piccole enclavi di pace e silenzio. Siamo sì nella terra delle Sirene, ma soprattutto per gli enogastronomici siamo nella patria degli agrumi, di grandi cultivar d’oliva bagnata da un mare splendido e pescoso. Sarà per il mix di sapori e magia che questo lembo di penisola sorrentina si è trasformata negli anni in un vero e proprio triangolo d’oro della ristorazione di qualità che, affondando profondamente le sue radici in questa cornucopia di bontà, ha saputo sviluppare talenti e saperi cui difficilmente si potrà rinunciare dopo averli conosciuti. La prima sosta che intendiamo proporvi in un locale storico di Massa Lubrense, da sempre conosciuto, apprezzato e rinomato: l’Antico Francischiello da Peppino. Dalla sua splendida terrazza potrete consumare un aperitivo godendovi la vista degli uliveti e del mare. Assaporerete le bontà della cucina in un’ampia sala, ben curata, anche se quando il locale ospita banchetti nuziali, bisogna dire addio alla serenità. La lista dei vini è ampia. La cucina è all’impronta del classico ma ben elaborato, con gran predisposizione alle preparazioni di pesce, sempre fresco. Buono il misto mare lubrense caldo, da non perdere la zuppa di pesce che vi consigliamo di chiedere all’atto della prenotazione del tavolo. Il servizio è attento. Il costo è sui 42 euro vini esclusi. Proseguendo il cammino verso la frazione di Marina del Cantone, piccolo e delizioso borgo marinaro, lungo la stradina che dai colli discende verso il mare, incontrerete i Quattro Passi (dal mare?), deliziosa maison gestita con passione e impegno da Antonio (detto Tonino) Mellino e sua moglie Rita. Un locale sviluppatosi sulla passione e il sacrificio dei patron. Sacrifici che hanno prodotto grandi risultati estetici, preludio di una grande esperienza gastronomica. Curatissima la cantina (che è anche possibile visitare), ottima la materia prima. In cucina il talento di Antonio vi proporrà: appetizer di gelatina all’arancia con gamberetti, misto di crudi, alicette fritte dorate, filetti di triglia all’arancia, astice in brodo corroborante al limone, sartù di riso con frutti di mare, zuppa di verdure, crostracei e frutti di mare misti, fritto di pesce misto con verdure in tempura. Buona la selezione dei formaggi. Altrettanto, dopo il pre-dessert, i dolci: dal babà con panna e fragoline alla terrina di cioccolato calda dal cuore tenero. Il menù degustazione è servito a 56 euro (bonus); i pani sono fatti in casa. Proseguendo verso il mare di Marina del Cantone la Taverna del Capitano, con la sua terrazza sospesa tra terra e mare, è una sosta da non perdere. Qui troverete l’intera famiglia Caputo ad accudirvi con dedizione e passione. La cucina si basa su eccellenti materie, basata sul pesce assicurato ogni giorno alla Taverna da pescatori della zona. Ma anche da straordinarie qualità di ortaggi e frutta coltivati nell’orto di famiglia. La cucina è un’orchestra di sapori decisi, ben diretti dal bravo Alfonso. E la sinfonia di cannoli di ricotta (squisita) con ricci di mare e asparagi è degna figlia di cotanto talento, così come i ravioletti ripieni di gamberi alla salsa di frutti di mare o la squisita pezzogna in crosta di pane alle erbe aromatiche, ma anche qui la terra produce prelibatezze come l’ottimo pollo ruspante ben elaborato. Dopo il pre-dessert chiuderete in dolcezza con i calzoncelli ai marroni di Serino e il tortino caldo di cioccolato con salsa alla nocciola. Dalla magnifica cantina, ricavata restaurando lo scafo di un gozzo sorrentino (assolutamente da visitare), oltre a grandi selezioni di bottiglie potrete trovare la disponibilità anche di vini al bicchiere. Alta la qualità dei pani fatti in casa. I menù degustazione sono tre. Il costo è 60 euro, vini esclusi. L’ultima tappa del viaggio prevede la visita ad un grande. Il promotore del rilancio della ristorazione del sud d’Italia in anni difficili: il maestro Alfonso Iaccarino che, con Livia sua moglie e i giovani figli, gestisce il Don Alfonso 1890, in località S. Agata sui due Golfi. In questi anni il locale si è arricchito, oltre che con l’impianto della fattoria di famiglia e della sconvolgente cantina, della boutique-salotto nella quale il gourmet potrà godere di un’ospitalità senza pari. Quello che nutriamo per questo grande chef è rispetto e amore, rispetto per il coraggio e il mecenatismo, amore verso il talento unico. Da Don Alfonso potrete godere de “La Cucina” del Sud, servita con classe e sapienza. Ed allora lasciatevi trasportare o dalla carta o dai due menù degustazione, di cui uno assolutamente principesco, accompagnati dai fantasiosi pani (alle verdure, al pomodoro, all’anice); assaggerete la ormai mitica zeppola con pepe di Sechuan, agrumi, crema di piselli e zenzero croccante; la zuppa di zucca e caviale, i fantastici fusilli di Gragnano all’origano fresco, peperoncini verdi e pesce azzurro, il sublime tortino di riso carnaroli al latte di mandorle con crostacei, spinaci selvatici e pepe bianco; e ancora: il capretto lucano alle erbe fini. E infine per l’impressionismo di crema e zabaione al caffè. Il costo è 100 euro, vini esclusi. Di fronte a tanta passione ci si inchina e satolli ed estasiati ci si può reincamminare verso casa, accompagnati dallo splendido paesaggio che vi rimarrà per mesi nella memoria, così come i sapori e i profumi che avrete provato vi resteranno impressi a ricordo di un’esperienza straordinaria. 
ADM

Commenti