Domenica 31 Agosto 2003
L'appuntamento è alle tredici e trenta per una occasione davvero speciale, il battesimo della mia seconda figliola.
La situazione per il servizio non è delle migliori, siamo in quindici su un solo tavolo, ho voluto mettere sadicamente alla prova i bravissimi Luciano e Ciro, ma alla fine mi danno loro a me scacco perché si sono dimostrati abilisimi.
La collocazione predispostaci da Gennaro è superba, il terrazzino della vecchia Torre d'avvistamento è, a mio avviso, il luogo più magico di tutto il locale.
Altrettanto buono il Calamaro ripieno in cui si distinguevano anche visivamente i colori delle varie verdure utilizzate e lavorate con tecnica perfetta che andavano a fondere al palato con il sapore dei crostacei e di un calamaro morbidissimo. Il tutto era adagiato su una piccola concassé di San Marzano e qualche tentacolino dello stesso calamaro.
Due assaggi anche per i primi: risotto allo scorfano avvolto da petali di calamaro, profumato da una salsa di limone e paccheri al sugo dei polipetti veraci con salsa d'aglio. Il risotto buonissimo e la non invasività della salsa dei profumatissimi limoni usati ne testimoniano la capacità esecutiva. I paccheri ai polipetti sono un classico della ristorazione napoletana, ma eseguiti con una maestria testimone di talentuosità indiscussa, un piccolo appunto solo per la neutralità della salsa d'aglio sull'equilibrio complessivo del piatto.
Il Secondo: Trancio di spigola con Cous Cous di verdure e pesto alla trapanese e spinaci, piatto a mio avviso perfetto sia nella esecuzione che nell'uso delle materie prime oltre che nel dosaggio dei sapori atto a rendere equilibrato il piatto.
Tutto il pranzo è stato accompagnato con Conte H. Bernard '00 Tenute Rapitalà.
E qui mi fermo un attimo prima di passare alla descrizione del Dessert, per fare alcune considerazioni.
La mia descrizione può risultare agiografica data la particolarità della giornata, e voglio per questo inserire due elementi che confortano la mia valutazione soggettiva.
Il primo, io tendo di solito a valutare la qualità del cibo anche sulla base di quello che io chiamo "Effetto Babette" ovvero il clima magico e di giovialità che si infonde sui commensali quando tutto funziona alla perfezione. E domenica ciò si è pienamente realizzato.
La seconda considerazione è in rapporto alle sensazione che dava guardare le tre anziane nonne godersi quel cibo e quel vino, dimenticando malanni e acciacchi e sapendo assaporare pienamente ciò che stavano vivendo. Di certo le nonne non sono influenzate da alcuna moda, non sanno assolutamente nulla di forchette, di guide etc., stavano semplicemente gustando la straordinarietà di piatti, a cui si avvicinavano per la prima volta e quindi erano per loro anche un inedito assoluto sotto l'aspetto fomale.
Veniamo ora ai due dessert preparatici da Vittoria.
Il primo: una Terrina di ricotta agli agrumi su morbido pan di spagna con salsa di frutti di bosco, soffice profumata e saporitissima. Il vino che l'ha accompagnata Moscato passito di Pantelleria Khamma '99
Il secondo dessert a grande richiesta il tortino di cioccolata e qui che dire? "Si ferma l'orologio".
Il caffè qualche distillato e un buon sigaro per completare una giornata indimenticabile.
Mia valutazione dopo tre visite in un anno a Gennaro: 90 e Tre forchette per la guida 2004
Saluti Baol
Gennaro Esposito |
La Torre vista esterna |
La collocazione predispostaci da Gennaro è superba, il terrazzino della vecchia Torre d'avvistamento è, a mio avviso, il luogo più magico di tutto il locale.
Arrivano subito i pani fumanti e profumati fatti dalla casa e come resistere, vista l'ora, alla voglia di assaggiarne di tutti i tipi? da quello integrale, a quello con l'uvetta, al classico casereccio. In poche parole ben presto è stato nessario un lesto rifornimento.
I pani |
Iniziamo con un piccolo apetizer offertoci a base di ostriche e tartufi di mare crudi (vivi), seguiti da un raviolo di pesce spada ripieno di patate e scarole con colatura di alici. Piatto assaggiato più volte ed in continua evoluzione.
Il tutto accompagnato da un Franciacorta rosé 98 Ca' del Bosco.
Gli antipasti da noi scelti sono due: La zuppa tiepida di ricotta con triglie di scoglio e riccio di mare e il Calamaro ripieno di verdure e crostacei.
La zuppa è un piatto che non finisce mai di stupirmi, la qualità della ricotta di mucca dei monti lattari usata da Gennaro è straordinaria al pari della sua capacità di manipolarla con rispetto, le triglie freschissime e cotte delicatamente, il tutto si fondeva con il sapore del riccio, che sembrava provenire direttamente dai fondali rocciosi del mare di Sorrento.Altrettanto buono il Calamaro ripieno in cui si distinguevano anche visivamente i colori delle varie verdure utilizzate e lavorate con tecnica perfetta che andavano a fondere al palato con il sapore dei crostacei e di un calamaro morbidissimo. Il tutto era adagiato su una piccola concassé di San Marzano e qualche tentacolino dello stesso calamaro.
Il Risotto |
Il Secondo: Trancio di spigola con Cous Cous di verdure e pesto alla trapanese e spinaci, piatto a mio avviso perfetto sia nella esecuzione che nell'uso delle materie prime oltre che nel dosaggio dei sapori atto a rendere equilibrato il piatto.
Tutto il pranzo è stato accompagnato con Conte H. Bernard '00 Tenute Rapitalà.
La Cantina |
La mia descrizione può risultare agiografica data la particolarità della giornata, e voglio per questo inserire due elementi che confortano la mia valutazione soggettiva.
Il primo, io tendo di solito a valutare la qualità del cibo anche sulla base di quello che io chiamo "Effetto Babette" ovvero il clima magico e di giovialità che si infonde sui commensali quando tutto funziona alla perfezione. E domenica ciò si è pienamente realizzato.
La seconda considerazione è in rapporto alle sensazione che dava guardare le tre anziane nonne godersi quel cibo e quel vino, dimenticando malanni e acciacchi e sapendo assaporare pienamente ciò che stavano vivendo. Di certo le nonne non sono influenzate da alcuna moda, non sanno assolutamente nulla di forchette, di guide etc., stavano semplicemente gustando la straordinarietà di piatti, a cui si avvicinavano per la prima volta e quindi erano per loro anche un inedito assoluto sotto l'aspetto fomale.
Veniamo ora ai due dessert preparatici da Vittoria.
Il primo: una Terrina di ricotta agli agrumi su morbido pan di spagna con salsa di frutti di bosco, soffice profumata e saporitissima. Il vino che l'ha accompagnata Moscato passito di Pantelleria Khamma '99
Il secondo dessert a grande richiesta il tortino di cioccolata e qui che dire? "Si ferma l'orologio".
Il caffè qualche distillato e un buon sigaro per completare una giornata indimenticabile.
Mia valutazione dopo tre visite in un anno a Gennaro: 90 e Tre forchette per la guida 2004
Saluti Baol
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