E’ grave che sia dovuta intervenire la magistratura a
chiedere la sospensione di Domenico D’amico. E’ la penosa conseguenza del senso
di onnipotenza che ha affetto Scopelliti in questi anni. Un delirio con cui il
presidente della giunta regionale rischia di trascinare con se l’intera
Calabria in un barato profondo. Era evidentemente inopportuna la nomina di D’amico
all’Asp, visto che lo stesso è coindagato con Scopelliti per il caso Fallara,
ma con un senso di spaventosa e presunta impunità, questa nomina è stata
comunque fatta in spregio delle istituzioni e dei cittadini. E’ tempo questo di
un profondo rinnovamento in Calabria che si deve liberare dalla morsa della
cattiva politica. E’ tempo che la buona politica si metta in cammino. Di certo
non è stata una bella pagina la mancata costituzione di parte civile del
consiglio regionale nel processo al consigliere Rappoccio. Questo non aiuta a
secernere il grano dall’oglio. La possibilità di offrire ai cittadini
alternative vere e visibili di governo della Regione è il primo passo da compiere
anche per il centrosinistra affinché si avvii il cambiamento. Sel farà una
pubblica battaglia e chiede sin da ora alle forze presenti nel consiglio
comunale di Reggio Calabria di promuovere la costituzione di parte civile da parte
dell’organo consiliare nel processo Fallara. Il cambiamento deve partire da
atti d’amore verso la propria comunità. E questo sarà un atto d’amore per
Reggio e l’intera Calabria.
Andrea Di
Martino
Coordinatore
Regionale SEL Calabria
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